ALPHA-BET: Google riprogetta il mondo, e noi?
E' di qualche giorno la notizia che Google cambierà veste: nasce una corporate con fatturati giganteschi, denominata ALPHABET che includerà sia le attività che oggi tediamo a pensare come "tradizionali", anche se tradizionali non lo sono per niente, come il motore di ricerca e la profilazione degli utenti a fini pubblicitari, sia tutti i nuovi progetti che l'Azienda di Mountain View ha attivato in questi ultimi anni e sta programmando per il futuro.
In pratica nasce una Corporate, divisa in tanti rami d'azienda, che si occuperanno in maniera autonoma, seppur integrata, di vari settori:
algoritmi di ricerca, indicizzazione e raccolta pubblicitaria (la google storica);
condivisione e distribuzione contenuti audio e video (Youtube);
Telecomunicazioni: telefonia mobile (Android) e costruzione di una internet mondiale che copra anche i luoghi del mondo più isolati ed impervi;
mappe e settore dei trasporti (all'interno del quale spicca il progetto avveniristico delle autovetture senza pilota);
energie rinnovabili.
Tutto settori caratterizzati da una profonda trasformazione tramite introduzione massiccia di innovazione tecnologica
... aldilà di tutto sembra una rappresentazione esplicita di quanto l'Associazione NetLeft va sostenendo:
è il digitale che permette di riprogettare il mondo!
Qui non si parla solo della produzione immateriale, come i flussi comunicativi e la raccolta di informazioni, un segmento che comunque sia, ormai rappresenta una quota maggioritaria della produzione, specie nei paesi più avanzati,
ma, anche e soprattutto, di produzione "materiale", innovata, reingegnerizzata e riprogettata con l'ottica del digitale.
E' tutta la produzione che viene investita dall'approccio della sharing economy, l'economia della condivisione, in grado di mettere a profitto le attività sociali umane di relazione e comunicazione, alimentando le economia della "produzione di senso": tramite il digitale le grandi Corporation riescono ad imporre non più solo mode e stili di vita, ma visioni del mondo e modi di pensare.
Tramite AlphaBet quindi Google vuole imporre un nuovo linguaggio, un alfabeto nuovo, con cui approcciare ad un nuovo modello di sviluppo.
Come scrive brillantemente Michele Mezza qui, ci sarebbe bisogno in questa fase di una formazione politica di sinistra innovatrice e al passo con i tempi, che riesca a comprendere, a leggere e far leggere a tutte e tutti, la nuova fase in cui lo sviluppo capitalista ci sta portando tramite la rivoluzione digitale, ed abbia, quindi, la "consapevolezza" per agire di conseguenza.
E' assurdo pensare di rimanere spettatori passivi in questo periodo di transizione, i movimenti e le comunità più avanzate della rete hanno già indicato quali siano i valori da seguire per rimanere all'altezza delle sfide che ci aspettano: la condivisione, la cooperazione, la trasparenza, l'auto-organizzazione, la solidarietà attiva, e hanno già messo in moto delle buone pratiche per cercare di utilizzare le potenzialità del digitale e della tecnologia per cambiare in senso positivo le sorti del mondo, legandolo allo sviluppo e all'emancipazione dell'umanità, con l'obiettivo di un miglioramento della vita di tutte e tutti e non dell'arricchimento di pochi.
E' ora che nasca a sinistra una formazione politica che metta a frutto questa consapevolezza, che sia motore attivo di idee, progetti e buone pratiche, che non agisca solo con l'obiettivo di rimandare i buoni propositi alla presa del potere o all'ottenimento del governo di un paese, ma che, sin da subito, metta in atto programmi e proposte concrete di mutualità, autoproduzione, consumo collettivo e sostenibile, circuiti alternativi, condivisi e solidali di relazioni, scambi culturali e di conoscenze, ma anche di progetti economici e finanziari:
il digitale ci consente di riprogettare il mondo, riprogettiamolo tutti noi!!!