presentazione del libro POST CAPITALISMO con Paul Mason e Sergio Bellucci

Venerdi 30 settembre ore 17:30 Camera del Lavoro | Via Marconi 67/2 Bologna presentazione del libro POST CAPITALISMO una guida al nostro futuro di Paul Mason sarà presente l’autore Introducono: Sergio Bellucci, Roberto Bellofiore, Francesco Garibaldo e Michele Zacchi
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  • Quando il 30/09/2016 dalle 17:30 alle 21:00 (Europe/Rome / UTC200)
  • Dove Camera del Lavoro Bologna, Via Marconi 67/2
  • Partecipanti Paul Mason, Sergio Bellucci, Roberto Bellofiore, Francesco Garibaldo e Michele Zacchi
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Venerdi 30 settembre ore 17:30

Camera del Lavoro | Via Marconi 67/2 Bologna

presentazione del libro

POST CAPITALISMO

una guida al nostro futuro

di Paul Mason

sarà presente l’autore

Introducono: Sergio Bellucci, Roberto Bellofiore, Francesco Garibaldo e Michele Zacchi

Paul Mason ha il grande merito di portare alla ribalta internazionale i temi fondanti del movimento per la cultura libera: la profonda trasformazione indotta dal digitale e dall’innovazione tecnologica nella nostra società, non solo nei processi produttivi e nella comunicazione, ma nell’essenza stessa del nostro senso, nel nostro modo di relazionarci con gli altri e di concepire il mondo. Nel libro di Mason sono divulgati in maniera straordinaria questi temi che, soprattutto in Italia, hanno visto, già da oltre 12 anni, una avanzatissima elaborazione politica, sociale e culturale.

Le tesi portate avanti da Mason sul nuovo capitalismo digitale e le sue contraddizioni, non solo mettono in guardia da probabili futuri scenari apocalittici, dove il dominio dell’1% della popolazione sul restante 99% sostituirà il classico sfruttamento economico del Padrone nei confronti dell’operaio, ma danno anche speranze ed indicano percorsi di liberazione, per poter riuscire a trasformare il digitale in opportunità di emancipazione e di progresso.

E’ nella conoscenza che si sostanziano i nuovi mezzi di produzione, di una produzione che diventa sempre più immateriale anche laddove le merci rimangono materiali, diventa quindi un vero snodo la difesa delle libertà digitali contro l’oppressione della cosiddetta proprietà intellettuale, ovvero rendere condivisa e diffusa la tecnologia ed il sapere, per poterla mettere a servizio dell’umanità

Il libro ci invita a considerare superata l’antica contrapposizione Capitale Lavoro, tra coloro che possedevano i mezzi produzione e coloro che mettevano in campo la forza lavoro, perché il Capitale del terzo millennio vuole annientare il potere contrattuale dei lavoratori tramite l’automazione spinta e la delocalizzazione.

E’ quindi necessario per il 99% della popolazione sperimentare nuove forme di economia e di relazioni sociali basate sui valori più alti del movimento della cultura libera, e cioè condivisione, cooperazione, trasparenza, autoorganizzazione e solidarietà attiva, per mettere in atto pratiche di mutualismo, comunanza e di autoproduzione, non solo nello scambio di idee e beni immateriali, ma anche nei livelli più alti, finanche nella finanza, è necessario cioè contrapporre alla forma della “Produzione del Capitale senza Lavoro” una nuova forma di “Produzione del Lavoro senza Capitale”.

“L’agonia del capitalismo è irreversibile. Il prezzo della sua sopravvivenza è un futuro di caos, oligarchia e nuovi conflitti. La crisi economica scoppiata nel 2008 si è trasformata in una crisi sociale e infine in un autentico sconvolgimento dell’ordine mondiale: oggi, questo capitalismo malato e segnato dal predominio della finanza scarica i costi della recessione sui più deboli; si dimostra incapace di far fronte alle minacce del riscaldamento globale, dell’invecchiamento della popolazione e dell’incontrollato boom demografico nel Sud del mondo; e mette a rischio la democrazia e la pace. Ma superare il capitalismo è possibile. E mentre fra la popolazione serpeggia un senso di paura e rassegnazione, dalle tecnologie informatiche emerge la possibilità di una svolta radicale. La nuova economia di rete, fondata sulla conoscenza, mina infatti i presupposti stessi del capitalismo – riducendo la necessità del lavoro e abbassando sempre più i costi di produzione –, e i beni d’informazione erodono la capacità del mercato di formare correttamente i prezzi, perché se il mercato si basa sulla scarsità, l’informazione è invece abbondante. Nel frattempo, si sta affermando un nuovo modo di produzione collaborativo, che non risponde ai dettami del profitto e della gerarchia manageriale, ma ai principi della condivisione, della responsabilità reciproca e della gratuità.

In questo libro subito protagonista del dibattito internazionale, Paul Mason ripercorre la storia del capitalismo e dei suoi critici – da Marx in avanti – e traccia una mappa delle sue attuali contraddizioni, in particolare fra l’abbondanza di informazioni gratuite e un sistema di monopoli, banche e governi che cerca di mantenere ogni bene scarso e commercializzabile. La sua analisi mostra come dalle ceneri del fallimento economico dell’Occidente sia nata la possibilità di costruire una società più umana, equa e sostenibile. Ma il capitalismo non può essere abbattuto dall’alto, a tappe forzate. Spetta a noi farci agente collettivo del cambiamento storico; abbiamo gli strumenti per riappropriarci del futuro: il postcapitalismo non è un’utopia.”

Paul Mason, giornalista economico, lavora per l’emittente inglese Channel 4. Tra i suoi libri, Live Working or Die Fighting (2008), La fine dell’età dell’ingordigia (Bruno Mondadori, 2009) e Why It’s Kicking Off Everywhere (2011).